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Basilica di Saccargia un gioiello del Romanico sardo

Basilica della Santissima Trinità di Saccargia

La Basilica di Saccargia sorge nel cuore della campagna sarda, precisamente a pochi chilometri da Sassari, ed è senza dubbio una delle più affascinanti testimonianze dell’architettura romanica in Sardegna. Infatti, con le sue inconfondibili fasce bicrome di calcare bianco e basalto nero, oltre al suo imponente campanile, questo gioiello medievale cattura immediatamente l’attenzione dei visitatori. Inoltre, offre uno spettacolo unico di arte, storia e spiritualità, rendendosi una meta imperdibile per chi desidera scoprire il patrimonio culturale della regione.

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Portico su colonne della Basilica di Saccargia

Un’origine leggendaria: il voto di Costantino I di Torres

La fondazione della Basilica affonda le radici in una suggestiva leggenda storica. In particolare, secondo il Condaghe di Saccargia, il giudice Costantino I di Torres e la moglie Marcusa de Lacon Gunale, durante un viaggio, furono ospitati dai monaci camaldolesi del luogo. Desiderosi di avere un erede, fecero dunque voto alla Madonna venerata nel monastero preesistente. Successivamente, alla nascita del loro figlio, il futuro Gonario II di Torres, decisero di mantenere la promessa e, di conseguenza, commissionarono la costruzione di una nuova chiesa. Quest’ultima venne poi consacrata il 5 ottobre 1116 e affidata ai camaldolesi, i quali fondarono in questo luogo la loro abbazia.

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Saccargia, Chiesa della SS. Trinità

I lavori svolti da architetti e maestranze pisane tra il 1118 e il 1120, infatti, ampliarono la Basilica di Saccargia, contribuendo non solo a definirne il carattere distintivo, ma anche a consolidarne l’importanza nel panorama artistico sardo.

Un capolavoro di architettura romanica pisana

Situata nel comune di Codrongianos la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia è uno dei più importanti esempi di romanico pisano in Sardegna. Il suo profilo svettante nel paesaggio rurale e la sua facciata elegantemente decorata la rendono un unicum nell’isola.

L’edificio presenta una struttura a navata unica, con un breve transetto da cui si aprono tre cappelle absidate. La costruzione si sviluppò in due fasi: la prima, risalente al XII secolo, comprende il transetto e la parte iniziale della navata, coperta con un soffitto ligneo a capriate; la seconda fase, invece, vide l’allungamento della navata verso ovest e la realizzazione della facciata attuale, restaurata nei primi del Novecento.

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L’imponente facciata

Uno degli elementi più affascinanti della Basilica è la sua facciata bicroma, scandita da fasce bianche e nere, con eleganti archi ciechi e trafori che creano un gioco di pieni e vuoti. Un portico a tre archi, sostenuto da colonne bianche dai capitelli scolpiti con figure mostruose o alate, precede l’ingresso alla chiesa. Sul lato nord-ovest si erge un imponente campanile quadrangolare, che amplifica la verticalità della struttura.

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Facciata

L’interno, un tesoro di affreschi medievali

All’interno, la Basilica conserva una delle testimonianze pittoriche più preziose della Sardegna medievale: un ciclo di affreschi della seconda metà del XII secolo, tra i più importanti esempi di pittura romanica nell’isola.

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Ciclo di affreschi

L’abside principale accoglie un maestoso Cristo in mandorla, circondato da angeli e serafini, mentre la fascia inferiore presenta episodi della vita di Cristo, tra cui l’Ultima Cena e la Crocifissione. Lo stile di questi affreschi, attribuito a maestranze pisane influenzate dalla scuola umbro-romana, richiama le grandi opere del romanico europeo.

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Un simbolo della storia e della cultura sarda

Oltre al suo valore artistico, la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia rappresenta un ponte tra la Sardegna medievale e le influenze della Repubblica di Pisa, che ebbe un ruolo chiave nello sviluppo culturale e architettonico dell’isola. Il suo titolo priorale, insieme a quello dell’antico monastero camaldolese, è oggi detenuto dall’arcivescovo di Sassari.
Visitare la Basilica significa immergersi in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, tra le imponenti pietre bicrome e gli affreschi che raccontano storie di fede e potere. Un vero scrigno di arte e spiritualità, che continua ad affascinare viaggiatori e studiosi di tutto il mondo.

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